Queste Romance Papers (il titolo è ispirato a una serie collettiva di studî curata in passato da Alfonso D’Agostino) preservano alcuni punti basilari:
j) la centralità del testo, che per gli studî filologici è oggetto specifico di studio e mezzo ineludibile anche per giungere alla comprensione dell’extratestualità, dall’autore al lettore, dalla società alla cultura, a volte, di un’intera stagione;
ij) un compasso cronologico che travalica il Medioevo (epoca comunque di riferimento essenziale) per comprendere anche l’Umanesimo e il Rinascimento, i quali, ad onta di ogni possibile frattura epistemologica e culturale, rappresentano pure dei periodi di significativa continuità;
iij) il punto di vista comparato, sul doppio asse cronologico e geografico, che, quand’anche non emerga nel singolo contributo in modo palese, deve considerarsi comunque sotteso a una seria operazione esegetica, tanto piú che l’arco temporale che va dal Medioevo al Rinascimento costituisce l’humus piú propizia alla saturazione di rapporti fra le letterature romanze da un lato e dall’altro le lettere classiche, mediolatine, germaniche e semitiche (oltrepassando, eccezionalmente e motivatamente, i limiti temporali indicati);
iv) l’aconfessionalità metodologica, per cui sarà ospitato qualsiasi approccio sistematico al testo che tragga la sua legittimità da fondamenti razionali e dallo studio genuinamente storico dei fatti da interpretare.
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