Fabio Eugenio Betti è Dottore di ricerca in Archeologia.
È stato borsista di ricerca per il MURST nel 2002 (Riflessi della scultura greca nella glittica romana di età imperiale) e dell’Istituto per gli Studi Filosofici di Napoli nel 2007-2008 (Tra Roma, Bisanzio e l’Iran: temi iconografici di matrice ellenistica nella glittica sasanide).
Collabora con il Dipartimento di Studi Letterari, Filologici e Linguistici e con quello di Beni Culturali e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano. È stato docente dell’insegnamento di Storia della tradizione classica in area bizantina e sassanide nella Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università degli Studi di Milano e titolare di un assegno di ricerca nell’Università di Pisa, dove ha collaborato al Progetto Europeo Digital Archive for the Study of pre-Islamic Arabian Inscriptions, coordinato dalla prof.ssa Alessandra Avanzini; ha inoltre collaborato al Progetto Palmira. Il quartiere sud-ovest della città: processi di sviluppo e trasformazione urbana, diretto dalla prof.ssa Maria Teresa Grassi.
Le arti suntuarie del mondo antico sono il suo principale ambito di ricerca, in relazione alle tecniche esecutive e alle funzioni di veicoli iconografici e ideologici. Gli studi attuali riguardano principalmente i rapporti tra Oriente e Occidente nell’Arabia Felix, l’influsso della tradizione ellenistico-romana sulla glittica, l’oreficeria e la bronzistica sudarabica (Manici bronzei di tradizione ellenistica al Museo di Baynūn (Yemen), in La Parola del Passato. Rivista di studi antichi, LXXII, 2012, pp. 62-70; Tradizione classica e cultura sudarabica: osservazioni sulla statua bronzea di Lady Bar’at, in Egitto e Vicino Oriente XXXIX 2016, pp. 201-216; Una collana sudarabica in oro da Kharibat Hamdān/Haram (Jawf, Yemen), in Nel ricordo di Gianfranco Fiaccadori, Atti della Giornata di Studi, Milano, 21 gennaio 2016, a cura di V. von Falkenhausen, F. Chiesa & F.E. Betti Quaderni di Aristonothos 6, Milano 2018, pp. 149-157).
Si è inoltre occupato della riscoperta delle antichità orientali ad opera di viaggiatori europei. In relazione a quest’ultimo orientamento di studi ha partecipato a numerosi progetti sul collezionismo in Lombardia, coordinati dalla prof.ssa Patrizia Piacentini dell’Università degli Studi di Milano.
Tra le pubblicazioni ricordiamo la monografia, edita nei ‘Quaderni di Arabia Antica’, Bronzi sudarabici dal Museo Militare di Ṣan‘ā’ (Roma, 2018); e i recenti contributi, pubblicati nella collana ‘Arabia Antica. Archaeological Studies’, dedicati alle collezioni sudarabiche custodite al British Museum (Appendix 1. Architectural elements, pp. 147-160; Appendix 2. South Arabian hairstyles.Typologies, characteristics and influences, pp. 161-170; Appendix 3. Fashion jewellery in South Arabia, pp. 171-182; Catalogue of the British Museum objects quoted in the Appendix, pp. 183-189; in A. Lombardi, South Arabian funerary stelae from the British Museum collection, Roma, 2016).