Come Adolfo Venturi e Corrado Ricci, Alessandro Baudi di Vesme (1854-1923) appartenne all’ultima generazione di studiosi e funzionari autodidatti che lavorò, tra Otto e Novecento, al delicato processo di affermazione della disciplina storico-artistica in Italia. Storico direttore della Regia Pinacoteca di Torino e primo soprintendente alle gallerie e agli oggetti d’arte del Piemonte e della Liguria, Vesme affiancò ai propri impegni istituzionali un’intensa attività di studio della cultura figurativa locale con uno sguardo privilegiato sulle vicende della pittura del Quattro e Cinquecento, in pieno allineamento agli indirizzi del dibattito storiografico europeo di quegli anni. Sottese da una prospettiva di riabilitazione culturale volta a riscattare la regione subalpina dal novero delle periferie dell’arte, quelle indagini diedero vita a un progetto di edizione filologica delle fonti che ancora oggi è considerato il riferimento documentario per eccellenza nell’ambito della storia delle arti in Piemonte: le Schede Vesme, pubblicate postume tra il 1963 e il 1982. Il volume ripercorre il profilo critico e professionale del loro estensore attraverso il filo dell’interazione reciproca tra i piani di ricerca e le iniziative di tutela da lui promosse, rapportando e legittimando le sue esperienze individuali alla luce del confronto con gli interlocutori italiani e stranieri e le istanze, i metodi e le peculiarità del contesto piemontese.
DATI BIBLIOGRAFICI
Autore: Alessandra Giovannini Luca
Titolo: Alessandro Baudi di Vesme e la scoperta dell’arte in Piemonte
Collana: Studi Storici del Dipartimento di Studi Storici – Università di Torino
Pubblicato in: Dicembre 2015
ISBN cartaceo: 9788867053827
ISBN ePub: 9788867053834
Prezzo cartaceo: 28.00€
Prezzo ePub: 12.99€
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