TARQUINIA. L’ABITATO E LE SUE MURA

Nei primi del Novecento il grande archeologo romano P. Romanelli apriva la grande stagione di ricerche che avrebbero portato in via definitiva a riconoscere nella collina della Civita l’eccezionale sede dell’antica metropoli di Tarquinia. A distanza di più di settant’anni, le indagini dell’Università degli Studi di Milano mettevano in luce il fulcro attorno al quale si era aggregata la primigenia comunità tarquiniese al ‘complesso monumentale’ e iniziavano le operazioni di scavo che avrebbero permesso di rileggere le fasi arcaiche del maestoso tempio poliadico dell’Ara della Regina. I risultati di questi trentennali scavi, raccolti all’interno dei volumi di questa Collana, permettono oggi di seguire i cambiamenti della cultura tarquiniese in rapporto a due contesti chiave che si sviluppano dal Bronzo Finale alla piena età Imperiale. Tuttavia, dal punto di vista urbanistico risultava oramai indispensabile programmare un’indagine che permettesse di studiare il pianoro in diacronia, tenendo conto di tutte le emergenze archeologiche che lo caratterizzano.
In tal senso la comprensione delle fortificazioni etrusche, costantemente sospese tra simbolo e necessità pragmatica, è uno dei temi di grande complessità storica e archeologica che riguardano la città nel suo complesso e nel rapporto con il territorio. Se a tal proposito l’impresa di P. Romanelli può considerarsi un caposaldo imprescindibile, numerose informazioni preziose giungono anche dagli eruditi e dagli studiosi che precedettero, e in alcuni casi seguirono, il suo operato. Per questo è stato avviato un progetto di documentazione a tutto campo scaturito dal progetto “Mura tarquiniesi” afferente al più ampio progetto PRIN 2008 “Mura di legno, mura di terra, mura di pietra: fortificazioni in Etruria” (responsabile nazionale Gilda Bartoloni). Il progetto ha portato alla realizzazione del primo rilievo LiDAR di una metropoli etrusca, attraverso il quale istituire una base dati il più possibile esaustiva, che permettesse di indagare efficacemente ogni aspetto topografico.
La prima parte del volume illustra dunque queste tappe: dalla storia delle ricerche e degli interventi, al commento integrale delle informazioni che tali imprese ci hanno lasciato. Successivamente si affrontano gli argomenti legati all’ubicazione, al percorso e alle caratteristiche delle mura, recensite attraverso una specifica ricognizione. L’insieme dei dati porta alla redazione di una nuova “Carta tematica delle mura, degli accessi e delle strade dell’antica Tarquinia”, attraverso la quale affrontare le questioni legate all’urbanistica della città. Si arriva dunque a trattare le fortificazioni in relazione alle fasi storiche dell’abitato, nel tentativo di riguadagnare la materialità dei rapporti che legavano gli edifici alla più grande scala. In questo modo si possono seguire i passi della collettività nello stabilire i modi e i tempi di concretizzazione, definizione e sfruttamento della zona da destinare all’insediamento e dei suoi confini, profilando con maggiore distinzione la fisionomia della comunità che contribuì attivamente a configurare l’aspetto peculiare della città.

DATI BIBLIOGRAFICI
Autore: Matilde Marzullo
Editore: Ledizioni
Collana: Tarchna Supplements n.8
Pubblicato nel: settembre 2018
Formato: brossura con alette, 186 p.
ISBN: 9788867058402
Prezzo: 55€