Tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, Milano consolida il primato di “capitale morale” del Bel paese. Tuttavia, sotto la gaudente e ottimistica città famosa per il Duomo, la Galleria e i monumenti, esiste un’altra Milano, notturna e depravata, nella quale si muove una folla di spiantati, di reietti, di miserabili: artisti falliti, giovani belle senza speranza, piccola e grande criminalità , lôcch e prostitute. Li possiamo vedere al Bottonuto, al Verziere, in via del Guast tra il Castello e Porta Garibaldi. Riempiono i dormitori, i locali aperti fino a tardi, i postriboli e le case malfamate, talvolta le sale da ballo e i restaurants, più spesso i bois e le carceri. A questa schiera di oppressi Paolo Valera dedica la sua più celebre opera letteraria, a metà strada tra il modello naturalistico di Zola e i personaggi del melodramma, con la testa verso la lotta proletaria e i piedi nella scapigliatura milanese.
Quando nel 1922 l’autore ripubblica Milano sconosciuta, in edizione “rinnovata”, tanta parte di quella città ormai non c’è più. Il vizio è dilagato ovunque, senza nemmeno il pudore di nascondersi. L’autore non può allora non ripensare a quella Milano, alla fiera degli oh bei! oh bei! e alla signorilità meneghina perduta; e così anche i toni della nostalgia vanno ad arricchire i quadri prodotti in oltre quarant’anni di instancabili esplorazioni palombare.
DATI BIBLIOGRAFICI
Autore: Paolo Valera
Editore: Ledizioni
Pubblicato in: maggio 2016
Collana: la Biblioteca del LĂ´cch
Formato: brossura, 228 p.
ISBN cartaceo: 9788867053933
ISBN ePub: 9788867054855
Prezzo cartaceo: 12€
Prezzo ePub: 2.99€
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