Email, sms, messaggi con whatsapp e altri “istant messengers”: che si utilizzi la tastiera del computer o il touchscreen dello smartphone, le relazioni di oggi sono sempre più condizionate dalla comunicazione scritta. Basta guardarsi attorno e vedere quanto tempo ci dedichiamo. É una situazione che apre a molte riflessioni e una di queste è naturalmente quella sulle conseguenze nel lavoro di tutti i giorni. A tal riguardo c’è una buona notizia e una cattiva: quella buona è che possiamo inviare messaggi e documenti di ogni genere con un semplice “clic” del mouse, anche dall’altra parte del mondo, a più persone contemporaneamente e in modo economico. Tutt’altra storia rispetto alla posta tradizionale o al fax! La notizia cattiva, invece, è che la posta elettronica – come tutti i messaggi scritti in genere – è anche fonte di corrispondenze infinite, non-risposte e questioni in sospeso, incomprensioni e malintesi. Ciò aggrava il lavoro e produce stress, oltre a compromettere rapporti con i clienti o tra colleghi.
Quel che accade è che i vantaggi della “electronic-mail” e la familiarità nell’utilizzo ci hanno illuso di poter fare tutto attraverso di essa, ma non è così: per alcune buone email, ce ne sono molte altre che non lo saranno. A meno che….. a meno che non si indaghi sul “perché” sino a scoprire che alcune accortezze possono cambiarti il risultato, rendere i messaggi efficaci e quindi facilitare la lettura, stimolare l’attenzione del destinatario o bendisporlo, spiegare in modo chiaro e senza fraintendimenti, incentivare la risposta, portandoci ad ottenere di più e a lavorare meglio.
Dunque, questa estate, sotto l’ombrellone, lontano dal lavoro e dallo stress, portatevi “em@il.OK”. Se non resisterete alla curiosità e vorrete sapere già da ora come fare, tanto meglio. Buona lettura!
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