Nello strutturare un percorso di approfondimento sulla dimostrazione matematica, rivolto a studenti delle scuole secondarie di II grado, ci siamo chiesti che importanza rivesta la dimostrazione nella normativa di riferimento. […] Anche il modo di intendere la dimostrazione cambia nel tempo. Si parte infatti da dimostrazioni estremamente sintetiche, come ad esempio in Euclide, che hanno lo scopo di convincere il lettore della verità delle ipotesi partendo dai dati e giungendo gradualmente alla risoluzione, per arrivare a dimostrazioni più analitiche, che affrontano il problema come già risolto e ne cercano le condizioni risolutive, conducendo il lettore alla scoperta stessa della dimostrazione.
Riteniamo che il problema della dimostrazione nella didattica non abbia la stessa considerazione che ha attualmente nella pratica matematica. Ci sembra che alcuni docenti cerchino di risolvere le difficoltà dell’attività dimostrativa, richiedendo semplicemente ai propri studenti di ripetere mnemonicamente alcune dimostrazioni fatte in classe. Nella prassi didattica sono rari i momenti di produzione originale e di successiva validazione di enunciati; momenti che, d’altra parte, comportano numerose difficoltà.
Le criticità nelle attività dimostrative sono acuite dalla scelta – tradizionale nella prassi didattica e mai abbandonata – di introdurre le dimostrazioni soltanto nel ricco ambiente della geometria euclidea.
DATI BIBLIOGRAFICI
A cura di: Ornella Robutti
Editore: Ledizioni
Pubblicato nel: maggio 2019
Collana: PLS Matematica
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