Boris Michajlovič Èjchenbaum (1886-1959) è una figura ancora non sufficientemente indagata, di cui si conoscono solo alcuni testi, davvero pochi rispetto a una riflessione che esplora tutti i generi letterari e affronta autori diversissimi, da Anna Achmatova a Nikolaj Leskov, da Lev Tolstoj a Vladimir Majakovskij tra gli altri. Storico e teorico, professore e critico militante, erudito filologo e testimone diretto delle sperimentazioni artistiche del suo tempo, in particolare del cinema, Èjchenbaum dedica la sua intera esistenza alla letteratura coniugando l’imperativo del rigore scientifico con una percezione sempre acuta degli accadimenti storici in cui si trova a vivere e operare. Fra l’energia laboriosa del periodo della Rivoluzione e le minacciose pressioni dei critici ufficiali durante tre lunghi decenni, a partire dalla metà degli anni venti il teorico e capofila dell’OPoJaz avvia un ripensamento complessivo dell’esperienza formalista che senza rinunciare ai fondamentali risultati raggiunti aprirà nuovi orizzonti fecondi di possibilità per la ricerca letteraria a venire.
DATI BIBLIOGRAFICI
Autore: Stefania Sini
Editore: Ledizioni
Pubblicato nel: giugno 2019
Collana: La ragione critica
Formato: brossura, 204 p.
ISBN: 9788867059553
Prezzo: 18 €
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