Oggetto di attenzione critica sin dal Quattrocento e poi, a più riprese, negli ultimi decenni, il rapporto tra Petrarca e i trovatori costituisce ancora un nodo irrisolto. L’approfondimento sul riuso della tradizione occitanica, che in Petrarca presenta le forme dell’appropriazione e della trasformazione, può d’altronde fornire preziose informazioni sulle modalità e gli obiettivi compositivi del poeta, con particolare riferimento alla sua produzione lirica volgare. Lo studio si propone di indagare questi aspetti da una parte riflettendo in termini problematici e ipotetici sulle occasioni e le modalità con cui Petrarca potrebbe essere entrato in contatto con i modelli trobadorici e dall’altra analizzando nel dettaglio le immagini topiche e le strutture di genere che contraddistinguono il Canzoniere, con particolare attenzione ad alcune aree tematiche fondamentali; gli elementi espressivi più convenzionali consentono, infatti, di identificare un “sistema” e vere e proprie costanti nelle modalità di rifunzionalizzazione messe in atto dal poeta. L’obiettivo è quello di cogliere l’effettivo ruolo degli antecedenti occitanici nella rielaborazione petrarchesca e il significato che essa assume nel complesso dei Rerum vulgarium fragmenta, eventualmente anche attraverso la mediazione dei modelli italiani delle Origini, dai poeti siciliani ai siculo-toscani agli stilnovisti.
DATI BIBLIOGRAFICI
Autrice: Giulia Ravera
Editore: Ledizioni
Collana: Medioevi sez. Novissima
Formato: Brossura, 710 p.
ISBN: 9788867056668
Prezzo cartaceo: 48,00 €
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