Questo album illustrato racconta la storia di un incrocio fortuito tra grafica e politica che l’autore ha vissuto 35 anni fa.
L’incontro con il Partito Comunista Italiano avvenne nel 1986 (e 5 anni dopo il PCI sarebbe scomparso) quando l’autore, allora giovane grafico, vinse il concorso indetto dal partito per la realizzazione di un simbolo per la Festa nazionale dell’Unità, tenutasi a Milano nel mese di settembre di quell’anno. È la storia di un progetto e dell’uso che ne è stato fatto, tra inediti documenti privati e curiose immagini pubbliche, il tutto raccolto allora dall’autore, oggi ritrovato e reso disponibile in questo libro. Ne esce un quadro imprevisto di come un simbolo grafico possa trovare una strada inusuale e diventare patrimonio collettivo, se non ci si ostina a essere dogmatici, scoprendo invece di aver realizzato un progetto nel quale molti si sono riconosciuti e che pure hanno usato come meglio gli pareva.
Il libro, postato inizialmente dall’autore su un canale social con molte visualizzazioni e condivisioni, trova oggi nuova vita e distribuzione su piattaforma editoriale a titolo gratuito, così com’era stato pensato sin dall’inizio.
DATI BIBLIOGRAFICI
Autore: Mauro Panzeri
Pubblicato nel: aprile 2021
Formato: PDF in Open Access
ISBN: 9788855261951
Giuseppe Liuzzo (proprietario verificato) –
La Carta “sporcata” dalle mani e dalle storie di MAURO PANZERI ha sempre un valore immenso. Una narrazione che riporta il designer nel suo luogo culturale facendogli capire la stupidità della continua ibridazione con discipline come il marketing, la ricerca spasmodica di approvazione sotto forma di like o share. Questo volume (ma come tutti i libri di panzeri) INSEGNA la GRAFICA come poche cose al mondo. Mostra la complessità, il processo e non solo il “luccicante” risultato finale atto a far ingolosire i potenziali clienti e rosicare gli eventuali colleghi. Grafica come percorso, grafica come vita, persone e visioni differenti. GRAFICA che piace.
Da mettere in libreria digitale immediatamente prima di poter dire al mondo che di mestiere fate i Designer.