La lettura della Gerusalemme Liberata identifica una struttura oppositiva che opera a diversi livelli sia semantici che formali. L’unità fondativa della fede cristiana a fronte della molteplicità della cultura pagana corrisponde a una tensione interna alla Cristianità tra l’impresa di liberare Gerusalemme dall’“usurpazione” islamica e i desideri distinti e conflittuali dei singoli cavalieri (provenienti dal libero mondo cavalleresco e ora disciplinati in una missione collettiva). Ma anche si conforma alla opposizione tematica tra un principio maschile di razionalità e uno passionale femminile; alla rigida ortodossia della dottrina controriformistica nel secondo Cinquecento versus le tendenze molteplici ed eterodosse dell’umanesimo rinascimentale; all’istanza centripeta dell’epica contro le ramificazioni centrifughe del romanzo cavalleresco; alle differenze fra il mondo rigidamente regolato della Liberata e l’universo tendenzialmente anarchico e pluralistico del Furioso; alla rappresentazione della scissione psichica del Tasso stesso tra un autore-Dio, signore della sua materia, e il cortigiano umiliato in una condizione subalterna.
Le conseguenze e le implicazioni di questa impostazione di lettura sono molteplici: quello che propone il libro è un modello strutturale e semiologico di interpretazione basato sulla versione de-psicologizzata della “formazione di compromesso” freudiana avanzata da Francesco Orlando, per comprendere l’irrisolto conflitto che si crea nel testo fra l’ideologia che lo struttura e l’identificazione emotiva che viene viceversa offerta al lettore. Dal punto di vista della tradizione critica, riconcilia la perenne opposizione tra interpretazioni psicologizzanti del Tasso come anima tormentata e la lettura storicizzata della Liberata come un’epica ortodossa della Controriforma di cui individua le contraddizioni radicate nel testo. Dal punto di vista di una critica dell’alterità culturale evidenzia i modi in cui la differenza di fede, razza, etnia e genere rappresenta una figura illuminante delle divisioni interne alla norma cristiana, bianca, maschile, eterosessuale dell’io occidentale. E dalla prospettiva della storia letteraria rivela le tensioni storiche e ideologiche tra una letteratura concepita come un dominio conforme alla doxa e contiguo alla società, che ne trasmette in forme esemplari il pensiero e le pratiche normative, e una letteratura intesa come il territorio di piaceri speciali e tendenzialmente illeciti che ne minacciano la consistenza e l’autorità.
DATI BIBLIOGRAFICI
Autore: Sergio Zatti
Editore: Milano University Press
Pubblicato in: maggio 2024
Formato: brossura, 212 p.
ISBN: 9791255101260
Prezzo: 24,00 €
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